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INTERVISTA DOPPIA A VALENTINA NAPPI E SUO MARITO! Valentina Nappi: house tour tra animali, gadget, design e amore! https://twitter.com/ValeN...

giovedì 5 settembre 2013

CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE - POESIE SULL'ARTE DEL POMPINO - BOCCHINO - BLOW JOB


CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE

Quelle femmine golose
 
As mulheres gulosas
     
Quelle femmine golose
che si succhiano un ghiacciolo
- dice un saggio che sa tutto -
sono donne con carenze
e lo succhiano pian piano,
pare succhino una verga,
e succhiandolo ben sanno
che all'istante si dissolve
nell'inganno del piacere
il ghiacciolo fuggitivo
come in mente si dissolve
quell'immaginario pene.
  As mulheres gulosas
que chupam picolé
- diz um sábio que sabe -
são mulheres carentes
e o chupam lentamente
qual se vara chupassem,
e ao chupá-lo já sabem
que presto se desfaz
na falácia do gozo
o picolé fuginte
como se esfaz na mente
o imaginário pênis.


Era un mattino di settembre
 
Era manhã de setembro
     
Era un mattino di settembre
e
lei mi baciava il membro

Aerei e nuvole passavano
cori neri rimbombavano
lei mi baciava il membro

Il mio tempo di ragazzo
il mio tempo ancor futuro
tutti insieme rifiorivano

Lei mi baciava il membro

Un uccellino cantava,
nel cuore dell'albero, nel cuor
della terra, di me, della morte

Morte e primavera in fiore
si disputavano l'acqua chiara
acqua che accresceva la sete

Lei mi baciava il membro

Tutto quello che ero stato
quanto mi era già negato
non aveva ormai più senso

Solo la rosa contratta
il tallo ardente, una fiamma
e quell'estasi nell'erba

Lei mi baciava il membro

Di tutti i baci era il più casto
in quella purezza spoglia
che é delle cose donate

Non era omaggio di schiava
avviluppata nell'ombra
ma regalo di regina

che diventava cosa mia
mi circolava nel sangue
e dolce e lento e vagante

come bacio di una santa
nel più divino trasporto
e in un fremito solenne

baciava baciava il membro

Pensando al resto degli uomini
che pena avevo di loro
prigionieri in questo mondo

Il mio impero si estendeva
a tutta la spiaggia deserta
e ad ogni senso all'erta

Lei mi baciava il membro

Il capitolo dell'essere
il mistero di esistere
la delusione d'amare

eran tutto onde silenti
spente su moli lontani
e una città si ergeva

radiosa di pietre rare
e di odi ormai placati

e sulla brezza il piacere
veniva a portarmi via
se prima non mi afflosciava
come un capello si alliscia

e mi scombussolava
in cerchi tutti concentrici
nella foschia dell'universo

Baciava il membro
baciava
e se ne moriva baciando
per rinascere a settembre
  Era manhã de setembro
e
ela me beijava o membro

Aviões e nuvens passavam
coros negros rebramiam
ela me beijava o membro

O meu tempo de menino
o meu tempo ainda futuro
cruzados floriam junto

Ela me beijava o membro

Um passarinho cantava,
bem dentro da árvore, dentro
da terra, de mim, da morte

Morte e primavera em rama
disputavam-se a água clara
água que dobrava a sede

Ela me beijando o membro

Tudo o que eu tivera sido
quanto me fora defeso
já não formava sentido

Somente rosa crispada
o talo ardente, uma flama
aquele êxtase na grama

Ela a me beijar o membro

Dos beijos era o mais casto
na pureza despojada
que é própria das coisas dadas

Nem era preito de escrava
enrodilhada na sombra
mas presente de rainha

tornando-se coisa minha
circulando-me no sangue
e doce e lento e erradio

como beijara uma santa
no mais divino transporte
e num solene arrepio

beijava beijava o membro

Pensando nos outros homens
eu tinha pena de todos
aprisionados no mundo

Meu império se estendia
por toda a praia deserta
e a cada sentido alerta

Ela me beijava o membro

O capítulo do ser
o mistério de existir
o desencontro de amar

eram tudo ondas caladas
morrendo num cais longínquo
e uma cidade se erguia

radiante de pedrarias
e de ódios apaziguados
e o espasmo vinha na brisa

para consigo furtar-me
se antes não me desfolhava
como um cabelo se alisa

e me tornava disperso
todo em circulos concêntricos
na fumaça do universo

Beijava o membro
beijava
e se morria beijando
a renascer em setembro


Carlos Drummond de Andrade
 

ODE AL CULO DELLE DONNE...IL CULO...CHE MERAVIGLIA!!! A bunda, que engraçada...

VALENTINA NAPPI
 
Il culo, che meraviglia
A bunda, que engraçada
Il culo, che meraviglia.
E' tutto un sorriso, non é mai tragico.

Non gli importa cosa c'é
sul davanti del corpo. Il culo si basta.
Esiste dell'altro? Chissà, forse i seni.
Mah! - sussurra il culo - quei marmocchi
ne hanno ancora di cose da imparare.

Il culo sono due lune gemelle
in tondo dondolio. Va da solo
con cadenza elegante, nel miracolo
d'essere due in uno, pienamente.

Il culo si diverte
per conto suo. E ama.
A letto si agita. Montagne
s'innalzano, scendono. Onde che battono
su una spiaggia infinita.

Eccolo che sorride il culo. E' felice
nella carezza di essere e ondeggiare.
Sfere armoniose sul caos.

Il culo é il culo,
fuori misura.
A bunda, que engraçada.
Está sempre sorrindo, nunca é trágica.

Não lhe importa o que vai
pela frente do corpo. A bunda basta-se.
Existe algo mais? Talvez os seios.
Ora — murmura a bunda — esses garotos
ainda lhes falta muito que estudar.

A bunda são duas luas gêmeas
em rotundo meneio. Anda por si
na cadência mimosa, no milagre
de ser duas em uma, plenamente.

A bunda se diverte
por conta própria. E ama.
Na cama agita-se. Montanhas
avolumam-se, descem. Ondas batendo
numa praia infinita.

Lá vai sorrindo a bunda. Vai feliz
na carícia de ser e balançar
Esferas harmoniosas sobre o caos.

A bunda é a bunda
redunda.
 

mercoledì 4 settembre 2013

EIACULAZIONE MASCHILE E FEMMINILE: SBORRATA, SQUIRTING, MASTURBAZIONE - SEX FUCK CUM...

Eiaculazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
bussola Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Eiaculazione (disambigua).
Avvertenza
Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico: leggi le avvertenze.

Sequenza di un'eiaculazione umana
L'eiaculazione è l'emissione, attraverso l'uretra, di liquido seminale (sperma) causata dalle contrazioni dei muscoli alla base del pene e dell'epididimo, in seguito al raggiungimento dell'orgasmo.

Fisiologia

L'eiaculazione dura, generalmente, alcuni secondi ed è influenzata da fattori fisici (durata delle contrazioni, numero e forza), quantitativi (produttività della ghiandola prostatica e delle vesciche spermatiche) nonché psicologici (percezione del piacere). È solitamente associata a sensazione di estremo piacere in quanto nel corso dell'atto sessuale man mano che si avvicina il raggiungimento dell'orgasmo si genera nell'uomo una situazione di forte tensione, dovuta appunto alla pressione esercitata dallo sperma alla base del pene.
Al momento dell'orgasmo ripetuti spasmi involontari[1] provocano l'emissione del liquido attraverso l'uretra in forti schizzi e la conseguente, immediata sensazione di cessazione improvvisa della tensione e appagamento. L'eiaculazione normalmente termina nella fase della detumescenza (anche se lo sperma può continuare in piccole quantità a fuoriuscire), in cui i centri nervosi smettono di inviare impulsi all'apparato genitale e il sangue defluisce dai vasi cavernosi (con relativa scomparsa dell'erezione).
Generalmente, l'emissione spermatica è costituita da tre flussi principali, emessi con tre forti getti durante l'eiaculazione: nel primo abbiamo una prevalente componente prostatica lubrificante, nel secondo e nel terzo è preponderante la componente seminale; la terza parte svolge una azione di pulizia all'interno dei tubuli, eliminando ogni residuo di liquido seminale eventualmente presente.[senza fonte]

Patologia

  • Può insorgere una condizione patologica definita eiaculazione precoce dove il soggetto subisce un sovra-eccitamento che causa una eiaculazione entro breve tempo (entro circa 1-2 minuti dalla penetrazione vaginale)[2]. Può essere dovuto a fattori psicologici come stress o tensione (ad esempio l'ansia da prestazione) ed è quindi di difficile soluzione. Sono tuttora in commercio preservativi lubrificati con una crema anestetica che diminuisce la sensibilità del pene.
  • La condizione che porta invece alla impossibilità di eiaculare è detta aneiaculazione, che può avere cause fisiche o psicologiche.

Masturbazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Avvertenza
Alcuni dei contenuti qui riportati potrebbero urtare la sensibilità di chi legge. Le informazioni hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia può contenere materiale discutibile: leggi le avvertenze.


Satiro che si masturba (cratere greco del VI secolo a.C.)
La masturbazione è una pratica autoerotica consistente nella sollecitazione volontaria degli organi sessuali, o più raramente di altre parti del corpo, per ottenere piacere.
In riferimento a questa pratica è usato, impropriamente,[1] anche il termine onanismo.

Cenni storici

La prima testimonianza della masturbazione sembra risalire a 28.000 anni fa: nel 2005 fu rinvenuto in Germania, nella caverna di Hohle Fels, un fallo di pietra levigata risalente a tale epoca, che è stato interpretato come un antichissimo dildo ante litteram.[2]


Enea masturba la regina Didone da un'illustrazione di Agostino Carracci


Il dio egizio Atum: per gli antichi Egizi, masturbandosi diede vita ai primi esseri viventi col proprio sperma
Per gli antichi Egizi il dio Atum, masturbandosi, diede vita ai primi esseri viventi col proprio sperma.[3] Tra gli antichi greci la masturbazione era considerata un atto naturale. Il filosofo Diogene il Cinico sembra praticasse la masturbazione in luoghi aperti[4] e si narra che avrebbe detto: “Raggiungerei la pace perfetta se potessi soddisfare nello stesso modo con una frizione il mio stomaco quando si lamenta per la fame”.[5] Galeno di Pergamo, invece, consigliava gli uomini di masturbarsi per regolare la produzione dei liquidi corporei e alle donne per curare i disturbi nervosi.[6]
Una visione fortemente negativa della masturbazione fu diffusa dalla scienza medica fra l'inizio del Settecento e la fine dell'Ottocento. Secondo Laqueur,[7] alla radice di questa posizione c'è la pubblicazione, nel 1712, dell'opuscolo Onania: ovvero l'odioso peccato dell'autopolluzione e tutte le spaventose conseguenze per entrambi i sessi, con consigli spirituali e materiali per coloro che si sono già rovinati con questa pratica abominevole e opportuni avvertimenti ai giovani della nazione di ambo i sessi.... L'opuscolo anonimo ebbe ampia diffusione, testimoniata dalle numerose ristampe eseguite per tutto il secolo successivo. Secondo Thomas Laqueur, il suo autore sarebbe stato il chirurgo John Marten, desideroso di promuovere la vendita di tinture e polveri curative di sua produzione.
La tesi di Marten fu ripresa da molti altri autori, fra cui lo svizzero Samuel-Auguste Tissot (1728-1797) – uno dei più famosi medici europei del suo tempo. Il suo libro Onanisme (L'onanismo, ovvero dissertazioni sopra le malattie cagionate dalle polluzioni volontarie) fu pubblicato in latino nel 1758, in francese nel 1760 e negli anni successivi fu tradotto nelle principali lingue, fra cui l'italiano (nel 1780 Tissot era stato nominato anche professore di Medicina clinica all'Università di Pavia). Fra il 1760 e il 1905, l'edizione francese ebbe 63 ristampe. Il suo libello fu alla base di molte superstizioni pseudoscientifiche, perdurate fino a tempi recenti, che hanno collegato la masturbazione alla cecità e all'incurvamento della colonna vertebrale.


Un corsetto per impedire pratiche onaniste (disegno contenuto in un testo pubblicato a Stoccarda nel 1830
Per tutto l'Ottocento le tesi di Tissot furono riprese da numerosi scienziati, che attribuirono alla masturbazione e alle polluzioni indotte[8] ogni sorta di malattia: febbri, orrende pustole, cecità, e perfino l'epilessia e la tubercolosi spinale. «L'onanismo era divenuto malattia mortale da curare con ogni mezzo. E a elaborare sistemi di cura e di repressione si applicarono in molti, gareggiando – loro, gli addetti alla cura – in fantasiose perversioni, che risuonano di strane assonanze con le mortificazioni cui si sottoponevano i monaci medievali: mani legate dietro alla testata del letto o costrette in una specie di camicia di forza durante la notte; apparati genitali stretti in cinture di castità; canali dell'uretra cauterizzati e mantenuti in uno stato di costante infiammazione così da rendere dolorosissimo ogni toccamento; amputazioni della clitoride; applicazione agli uomini di congegni con allarme elettrico in caso di erezione; utilizzo di anelli provvisti di punte acuminate pronte a conficcarsi nel membro eretto».[9]
Solo all'inizio del Novecento, con la nascita della sessuologia, questo atteggiamento negativo fu abbandonato. Uno dei primi studi che contestò le tesi di Tissot fu Studies in the Psychology of Sex, pubblicato nel 1897 da H. Havelock Ellis. La "normalità" della pratica masturbatoria nella sessualità umana fu molto propagandata negli anni quaranta e cinquanta dal famoso sessuologo Alfred Kinsey.

I termini



Meister E. S., La Festa nel Giardino d'Amore, incisione, 1465
Il termine "masturbazione" deriva probabilmente dal latino masturbari, ma la questione è controversa. Per alcuni deriva da 'manu stuprare, composto di manu (ablativo di manus, mano) e stuprare (disonorare, violare: forse da mettere in relazione con stupere, restare stordito, stupefatto).
Altri sostengono che "masturbarsi" derivi dall'espressione manu se turbare (turbarsi con la mano). Ma, se il Dizionario Devoto-Oli accoglie questa origine, la smentisce invece il Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani. Un'altra origine possibile è il greco mezea (μεζεα, i peni) in unione con il latino turbare.
Il termine è comunemente usato per definire la stimolazione erotica degli organi sessuali, come il pene nell'uomo, e la clitoride e la vulva nelle donne, e di altre aree sensibili del corpo come i capezzoli, i glutei o i testicoli, effettuata con le mani, con l'acqua o con oggetti, utilizzati anche solo per una semplice pressione. Tale stimolazione può essere effettuata su sé stessi o su un'altra persona (come nel petting).
Nel linguaggio colloquiale, il termine "masturbarsi" è spesso sostituito da espressioni figurative, per lo più non legate al sesso. Al maschile, la più comune è "farsi una sega", che ricorda il movimento dell'uso della sega per tagliare la legna. Altre espressioni sono "pugnetta" (che il dizionario Zingarelli accosta all'equivalente spagnolo puñeta, e che fa riferimento alla mano chiusa a pugno per compiere l'atto), "pipa" o, regionalmente, "pippa" (in alcuni dialetti indica anche il membro virile), "raspa" (termine usato per motivi analoghi a quelli di sega), "uno contro cinque" (masturbazione come metaforica lotta tra uno, il pene, e cinque, le dita della mano). Al femminile, le espressioni in uso sono minori: la parole più usate sono "ditalino" (o "ditale"), con riferimento al dito usualmente impiegato dalle donne nella masturbazione e "sgrillettamento" termine riferito alla stimolazione clitoridea.

Anatomia e fisiologia

La masturbazione, intesa come autoerotismo, è una pratica che riguarda adolescenti e adulti, e secondo Strong, Devault e Sayad talvolta anche bambini.[10]
Sul piano fisico, dal punto di vista dell'anatomia, della fisiologia e dell'endocrinologia la masturbazione è collegata a mutate condizioni ormonali, alla maturazione dei genitali e alla curiosità per questo nuovo aspetto del proprio corpo tipica degli adolescenti. Tale curiosità in genere è influenzata, oltre che da fattori culturali, anche dalla diversa struttura degli organi genitali nel maschio e nella femmina: i genitali del maschio sono per lo più esterni e possono essere esplorati facilmente; gli organi genitali femminili sono per lo più interni e quindi la loro osservazione è meno immediata.
Per quanto riguarda le funzionalità dei rispettivi apparati genitali, fra i due sessi vi sono profonde differenze, ma anche analogie:
  • la fisiologia della donna prevede che, per tutto il periodo fecondo, si abbia un'ovulazione ogni circa ventotto giorni (fatti salvi i periodi di gravidanza). Le cellule uovo non fecondate rimangono vitali per 2-3 giorni dopo di che vengono naturalmente riassorbite o espulse dall'organismo. La pulsione sessuale, inclusa la masturbazione, non sembra peraltro seguire i cicli ormonali e può persistere dopo la menopausa, nonostante la fisiologica riduzione della lubrificazione vaginale.
  • nell'uomo, dal momento della pubertà e sino ad età avanzata c'è una produzione continua di spermatozoi, che vengono conservati per un periodo limitato di tempo (perché la loro produzione è continua e perché non mantengono la loro vitalità in modo indefinito). Anche nell'anziano di sesso maschile la libido e la masturbazione possono essere conservate, nonostante una maggiore difficoltà, del tutto fisiologica, nell'ottenere o mantenere l'erezione. Se il maschio non si masturba o non ha rapporti sessuali, gli spermatozoi non eiaculati vengono riassorbiti dall'organismo, o eliminati con le urine oppure attraverso la polluzione spesso notturna e associata a sensazioni piacevoli o a sogni erotici[11].

Psicologia

Sul piano psicologico la pratica della masturbazione è collegata a cambiamenti profondi nella percezione del sé, con particolare riguardo, anche se non esclusivamente, alla psicologia dell’età evolutiva. Le modalità che spingono alla ricerca del piacere legato alla masturbazione, quasi sempre solitario, sono diverse, e occorre quindi affrontare il problema specifico sotto i vari aspetti.

Adolescenti

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Sessualità infantile e Sessualità adolescenziale.
Partendo dal caso degli adolescenti, cioè di ragazzi e ragazze che cominciano a vivere psicologicamente il peso di grandi cambiamenti emotivi, psicologici e sociali, l'approccio deve essere molto attento.
Il passaggio dalla scoperta e osservazione del proprio apparato sessuale alla masturbazione vera e propria può essere naturale e consequenziale per alcuni, oppure casuale per altri, che vengono in contatto con esperienze o informazioni che fanno maturare il desiderio di sperimentarle su sé stessi. La masturbazione comunque è genericamente considerata, nella fase della pubertà, un mezzo per prendere confidenza con i cambiamenti del proprio corpo e acquisire familiarità e coscienza di sé — oltre che, ovviamente, un modo per ricavare piacere.
Tale pratica, se limitata a quanto descritto, e se non arriva a comportamenti esagerati per frequenza e partecipazione emotiva, come nel caso della masturbazione compulsiva, rientra perfettamente nei limiti della fisiologia, e non ha nulla di patologico: fa parte delle manifestazioni primarie della sessualità adolescenziale.

Adulti

Dopo i primi anni dell'adolescenza, tuttavia, diminuisce la frequenza della masturbazione, e a questa viene preferito il rapporto con un'altra persona.
Quindi la pratica della masturbazione solitaria lascia il campo alle prime esperienze di scoperta dell'altro, che possono portare pure al petting e alla masturbazione reciproca. In questa situazione, la masturbazione assume un significato diverso dal caso precedente, perché il singolo mette in atto una fase di crescita condivisa, sia sul piano emotivo sia psicologico. Tale pratica masturbatoria condivisa poi può proseguire per tutta la vita della coppia – ed è una pratica perfettamente fisiologica[12] – perché presuppone un approccio sincero e comune alla sessualità. La conoscenza di sé e dell’altro derivante dalla masturbazione reciproca o condivisa può costituire una seria base per ottenere un maggiore soddisfazione nei rapporti con il partner, e rendere quindi il rapporto più maturo e solido.
Tuttavia quasi sempre in una coppia i componenti, pur avendo una diminuzione notevole della frequenza con cui praticano l'autoerotismo, non smettono mai di praticarlo, poiché questo consente loro di vivere una sessualità libera dai condizionamenti dati dalla coppia e di continuare a conoscere il proprio corpo, e, a differenza di quanto a volte si pensi, non vi è nulla di patologico o di anomalo in ciò. Oltretutto l'autoerotismo spesso sostituisce il rapporto sessuale in caso di momentanea lontananza del partner.
A volte succede che i componenti di una coppia protagonista di un rapporto che dura da molti anni (e quindi si tratta talvolta di persone anziane), pur sentendo ancora forti legami, perde interesse sessuale reciproco; in questa situazione si verifica un nuovo aumento della frequenza della pratica masturbatoria, perché il rapporto sessuale dentro la coppia diventa meno soddisfacente e si cerca una soddisfazione solitaria senza far ricorso a elementi terzi, esterni alla coppia stessa.[13] La masturbazione, in questa situazione, può essere l’alternativa alla ricerca di altri partner (amanti) o al ricorso alla prostituzione.

Comportamenti patologici

La pratica della masturbazione assume aspetti patologici quando si manifesta in modo compulsivo.
Al pari di ogni altra esperienza umana, anche la masturbazione può consolidarsi in un comportamento dipendente.[14][15] Nei casi in cui si sospetta una frequenza eccessiva, o in presenza di fenomeni di masturbazione in pubblico,[16][17] possono essere utilizzati i criteri diagnostici delle dipendenze suggeriti dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders per diagnosticare o meno l'effettiva dipendenza dalla masturbazione[18]masturbazione ossessiva o compulsiva.[19] Questi casi sono solitamente derivanti da traumi psichici.[16][20]

Tecniche

Come già detto precedentemente, masturbarsi significa sollecitarsi gli organi genitali, ma anche altre parti sensibili del corpo, con le mani o con oggetti. Ad esempio, le prime esperienze possono nascere dalla pressione del proprio membro contro un oggetto. Può avvenire stimolando il pene, la vulva, la clitoride o l'ano in vari modi e inoltre toccando i propri capezzoli o altre zone durante la masturbazione stessa. Si usano a volte strumenti erotici come vibratori, palline Ben Wa, vagine artificiali e sostanze lubrificanti. La masturbazione che segue l’eccitazione viene sempre innescata da processi nervosi, che hanno sede nella corteccia e che passano per l’ipotalamo:[21] quindi è pratica diffusa utilizzare materiale pornografico o seguire fantasie sessuali prima o durante tale attività, specialmente se solitaria. L'attività masturbatoria può essere in alcuni casi ritualizzata, e si può arrivare alla parafilia. In alcuni casi si fa ricorso a tecniche estreme per rendere più intenso ed elaborato il piacere; in questo caso, però, c'è il rischio di seri danni per la salute.

Maschio



Masturbazione maschile
Comunemente, il maschio tiene il pene in erezione fra le dita, che possono essere chiuse a pugno, e muove ritmicamente la mano lungo l'asta del pene fino a raggiungere l'orgasmo.
  • Col pene non circonciso, il prepuzio copre e scopre ritmicamente il glande, e pure il frenulo concorre a produrre sensazioni piacevoli.
  • Col pene circonciso, si muove ritmicamente la pelle intorno al glande. A volte si massaggia direttamente il glande stesso e il suo bordo, o possibilmente anche il frenulo.
In entrambi i casi spesso si cerca di evitare l'attrito, che può comportare una sensazione di fastidio, usando un lubrificante. Il pene è molto sensibile al tatto, sia per il gran numero di terminazioni nervose presenti, sia per la sottigliezza ed elasticità della pelle che lo ricopre (dello spessore di pochi decimi di millimetro). Le tecniche usate possono variare da individuo a individuo. A volte si fa uso anche di simulacri del corpo umano, ad esempio di una vagina artificiale. Frequente è la tecnica di rallentare o sospendere la stimolazione un attimo prima del raggiungimento dell'orgasmo, e riprenderla subito dopo, allo scopo di prolungare il plateau di piacere fisico (tecnica detta dello stop and go). Dopo l'eiaculazione, si ha il periodo refrattario, più o meno lungo a seconda degli individui e dell'età. La masturbazione effettuata dal partner può essere praticata con diverse parti del corpo: con mani, piedi (footjob), cosce, oralmente (sesso orale) e, quando il partner è di sesso femminile, con l'ausilio del seno (in questo caso è chiamata volgarmente "spagnola"); una variante consiste nell’inserire il pene nel foro di una parete in un gioco erotico chiamato glory hole. Al momento dell'eiaculazione solitamente il maschio tiene in prossimità del glande un fazzoletto (o una salvietta) in cui si raccolgono gli schizzi di sperma.[22]

Femmina

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Fingering.


Masturbazione femminile
Tra le tecniche femminili in uso, frequente è lo sfiorare o lo strofinare la vulva (e soprattutto la clitoride) con il dito indice o medio, o entrambi; spesso ci si accarezza allo stesso tempo il seno e i capezzoli, per aumentare il piacere. L'inserimento di anulare e medio, per stimolare la parete interna-anteriore della vagina, consente di comprimere il palmo della mano sulla clitoride: in questo modo si crea una stimolazione sia interna sia esterna che conduce a notevoli contrazioni orgasmiche. A volte, una o più dita possono essere inserite nella vagina per manipolare ripetutamente la parete interna anteriore, dove è situato il cosiddetto "punto G". A volte vengono usati vibratori (o dildo) e palline Ben Wa. Alcune amano anche la stimolazione anale e, nel caso vi sia penetrazione, spesso utilizzano del lubrificante per facilitarla.
Con la masturbazione una donna impiega mediamente 3 minuti per raggiungere l'orgasmo, anche se ovviamente il tempo varia da donna a donna. A volte si cerca di prolungare il piacere ritardando l'orgasmo e alcune donne, dopo averlo raggiunto, proseguono la stimolazione (vaginale o clitoridea) in modo da avere orgasmi multipli.
Ci sono donne che durante la fase orgasmica, o in prossimità di essa, hanno un'eiaculazione, chiamata anche squirting, grazie alla quale espellono una (più o meno) grande quantità di liquido incolore. In questi casi, la donna che si masturba utilizza una salvietta o un telo impermeabile per evitare di macchiare il letto, il divano o quant'altro.
Vi è inoltre la possibilità di attuare una masturbazione che non prevede l'utilizzo delle mani, né di oggetti, ma che avviene semplicemente contraendo volontariamente i muscoli del pavimento pelvico. In questi casi però, affinché si riesca a raggiungere l'orgasmo, è necessaria una "buona dose di concentrazione" (l'immaginazione qui fa da regina). Questa pratica è conosciuta con il nome di "esercizi di Kegel" ed è utile anche per avere una maggiore sensibilità durante il coito e favorisce il raggiungimento di orgasmi multipli.
Per alcune donne, la masturbazione è un'attività secondaria e "sostitutiva" del coito. Molte altre invece, unitamente a Psicologi e a sessuologi, la ritengono una pratica che unisce il piacere erotico alla scoperta del proprio corpo. Le donne che riescono a raggiungere l'orgasmo attraverso la masturbazione anche nel rapporto con il partner spesso usano tale tecnica come ulteriore stimolo. Raggiungere l'orgasmo con la masturbazione infatti spesso è più facile che con la penetrazione, e spesso è lo stesso partner a collaborare.[23]
La masturbazione effettuata dal partner può essere praticata in vari modi: con una stimolazione clitoridea, con una stimolazione vaginale (quindi inserendo le dita all'interno della vagina), oppure con doppie stimolazioni simultanee (clitoridea e vaginale, vaginale ed anale, ecc...). Vi è inoltre il sesso orale con il quale il partner lecca (o bacia) la vulva, in particolar modo la clitoride, e contemporanemanente c'è la possibilità per il partner di penetrare la vagina con una o più dita e stimolare la parete interna-anteriore. Un'altra tecnica di masturbazione, se pur meno comune, è il fisting: pratica con la quale il partner inserisce l'intera mano all'interno della vagina.

Frequenza

La masturbazione può avvenire sin dalla prima infanzia – quando il bambino scopre che l'area genitale, se stimolata, fornisce piacere – e viene cercata ancor di più a partire dalla pubertà, mentre può diventare meno frequente dopo i primi rapporti con un partner o con l'avanzare dell'età. È una pratica che accompagna molti individui per tutta la vita. Poiché tale pratica investe la sfera privata, ogni valutazione sulla sua frequenza e diffusione appare necessariamente legata a sondaggi su base volontaria, che non sempre fotografano la realtà del fenomeno.


Picasso, Pranzo sull'erba, Moderna Museet, Stoccolma
Uno di questi sondaggi, organizzato in rete della rivista NOW di Toronto, ha ricevuto migliaia di risposte.[24] Da tale ricerca risulterebbe che una schiacciante maggioranza di maschi – l'81% del campione – avrebbe cominciato a masturbarsi consapevolmente fra i 10 e i 15 anni. Tra le femmine, la stessa fascia di età mostrerebbe una più modesta maggioranza del 55%. Non è insolito tuttavia cominciare molto prima, cosa che sarebbe più comune fra le ragazze: il 18% di esse infatti comincerebbe a masturbarsi prima dei 10 anni contro solo il 7% dei i maschi mentre per la fascia d'età che va dai 10 ai 12 anni la scoperta della masturbazione avverrebbe in percentuali analoghe per maschi e femmine (14%).
La frequenza della masturbazione diminuirebbe dopo i 17 anni di età: questo declino sarebbe più netto fra le ragazze e più graduale fra i ragazzi. Mentre le ragazze fra i 13 e i 17 anni si masturberebbero in media almeno una volta al giorno (quasi altrettanto spesso dei loro coetanei maschi), le donne adulte lo farebbero solo 8 o 9 volte al mese, contro le 18-22 degli uomini di pari età. La capacità di masturbarsi declina con l'età: gli adolescenti dichiarano di potersi masturbare anche sei o più volte al giorno, mentre gli uomini di mezza età fanno fatica a eiaculare anche una volta al giorno soltanto.
Esisterebbe, nei maschi, una connessione fra la circoncisione e la frequenza della masturbazione, secondo un sondaggio condotto su 1.410 uomini nel 1992 negli Stati Uniti ad opera degli studiosi E.O. Laumann, C.M. Masi and E.W. Zuckerman: «Il 49% degli uomini circoncisi riferisce di masturbarsi almeno una volta al mese, contro il 34% riportato dai non circoncisi»[25].

Effetti

In gran parte delle culture riguardo a questa pratica esistono molte voci e leggende, che possono essere dirette ad incoraggiarla (si pensi ai riti di alcune popolazioni africane che pensano di rendere più fertile la terra spargendovi sopra il proprio seme) o a scoraggiarla. Per le indicazioni per quest'ultimo senso non c'è fondamento scientifico oggettivo: non è mai stata provata infatti alcuna influenza negativa della masturbazione sulla salute fisica, purché non si cada nel caso della masturbazione compulsiva.
Da uno studio condotto da un gruppo di ricerca australiano (guidato da Graham Giles, presso il Cancer Council Victoria di Melbourne), e pubblicato il 16 luglio 2003 sul British Journal of Urology[26], è invece emerso che eiaculare frequentemente, soprattutto in giovane età, porta ad una riduzione del rischio di cancro alla prostata fino a un terzo. Lo studio ha suggerito inoltre che le eiaculazioni raggiunte tramite masturbazione sarebbero più efficaci per la prevenzione rispetto a quelle raggiunte in seguito alla penetrazione, perché in caso di frequente promiscuità l'effetto benefico potrebbe essere cancellato dalla trasmissione di malattie che aumentano il rischio di cancro. Altri studi, tuttavia, sembrano indicare risultati opposti per la fascia d'età compresa fra i 20 e i 40 anni.[27]

Aspetti etico-religiosi

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Dottrine religiose sulla masturbazione.
La masturbazione, correlata alle grandi questioni umane del sesso e della generazione della vita, ha interessato le grandi religioni monoteiste; nella Bibbia, tuttavia, non vi sono riferimenti espliciti (si parla invece di onanismo come tecnica anti-concezionale). Nell'ebraismo, nel cristianesimo e nell'islamismo, la masturbazione ha quasi sempre una connotazione negativa, più o meno marcata.

Arte



Gustav Klimt, Masturbazione, 1913

La masturbazione femminile

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Piacere e appagamento, ecco le virtù della masturbazione femminile, che ha lo scopo della stimolazione del clitoride. Scopri questo piacere solitario...
 
Una pratica ancora tabù
Il termine masturbazione proviene dal latino "manus" (mano) e "stuprare" (sporcare, contaminare)… Questo spiega che tale atto sia stato aspramente condannato per tanti secoli. La Chiesa cattolica afferma ancora oggi che la masturbazione è una perversione. Al giorno d’oggi la sessualità si è fatta più libera, ma le donne che ammettono di masturbarsi sono ancora poche (il 45% della popolazione femminile si masturberebbe regolarmente). Senso di colpa, vergogna? L’educazione che riceviamo gioca un ruolo fondamentale nella nostra sessualità. Alcuni genitori vietano ai propri figli di toccarsi il sesso causando spesso un blocco. Quello che potrebbe essere piacere e voluttà diventa cosi’ sporco e tabù.

Trovare il proprio equilibrio sessuale
Numerosi studi provano che le donne che si dedicano alla masturbazione hanno una vita sessuale molto più attiva e soddisfacente. Buono a sapersi, la maggior parte delle donne raggiungono l’orgasmo solo masturbandosi. Quindi, se sei tra quelle che ancora si fanno scrupoli, prova e vedrai! La masturbazione è inoltre il modo migliore per conoscere i propri punti sensibili e scoprire il proprio corpo: clitoride, punto G e altre zone erogene.
 
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Eiaculazione femminile

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Il termine eiaculazione femminile[1] si riferisce alla espulsione dagli organi genitali della donna di un fluido durante la stimolazione, l'eccitazione sessuale, durante l'orgasmo, simile all'eiaculazione maschile.
Si tratta di un fenomeno a proposito del quale non esiste ancora un consenso unanime nella comunità medica e scientifica. La sua esistenza è stata riconosciuta da molti, ma sebbene sia stato accertato che in alcune donne vi sono manifestazioni eiaculatorie che si qualificano come straordinarie rispetto ai normali fenomeni di lubrificazione connessi all'eccitazione sessuale, a tutt'oggi manca un consenso scientifico in merito alle modalità dell'eiaculazione stessa. Lo stesso vale per la fonte dei fluidi in questione, che non è ancora stata univocamente identificata.
I progressi della ricerca medica e scientifica in questo ambito paiono essere rallentati da due fattori concomitanti. Oltre al fatto che si tratta di un fenomeno non unanimemente riconosciuto, per cui le ricerche in materia sono limitate nel loro numero, vi è il fatto che la sua bassa incidenza sulla popolazione femminile fa sì che sia difficile trarre dalle ricerche effettuate delle considerazioni di carattere generale. L'eiaculazione femminile è infatti un fenomeno che per quanto visto finora pare interessare una piccola percentuale della popolazione femminile (secondo alcuni dell'ordine del 10%), e gli studi effettuati sino ad ora hanno preso in esame un numero troppo ridotto di casi accertati per potere esprimere un giudizio scientifico ritenuto valido.

Caratteristiche dell'eiaculazione femminile

In seguito alla stimolazione interna della vagina, le ghiandole parauretrali presenti nella donna secernono nell'uretra un fluido che poi viene da essa espulso nel corso dell'atto sessuale o in corrispondenza dell'orgasmo. Si qualificano due differenti tipi di eiaculato: il primo è un fluido di consistenza lattiginosa, di colore biancastro, emesso in scarsa quantità e rilevabile facilmente dato che si deposita in corrispondenza dell'imboccatura della vagina; il secondo è un liquido trasparente emesso in quantità più o meno considerevoli con manifestazioni di carattere eiaculatorio più evidente ed "esplosivo", che rassomiglia all'urina (della quale potrebbe essere una versione semplicemente diluita in seguito alla commistione di quest'ultima con il liquido secreto dalle ghiandole parauretrali).
Si tratta in ogni caso di un fenomeno che non va confuso con la lubrificazione vaginale femminile, in quanto i fluidi considerati sono tutti provenienti dall'uretra.

Storia della ricerca medica

Nel 1559 l'anatomista italiano Realdo Colombo riferì dell'eiaculazione femminile mentre spiegava le funzioni della clitoride, e nel XVII secolo l'anatomista olandese Regnier de Graaf scrisse, in un libro sull'anatomia femminile, di fluidi «che correvano fuori» e «che zampillavano» durante l'eccitamento sessuale.[2] Egli nel 1673 identificò la cosiddetta "prostata femminile" costituita da un insieme di piccole ghiandole situate sulla parete anteriore della vagina attorno alla parte inferiore dell'uretra. La medicina moderna riconoscerà che questa componente del sistema genitale femminile costituisce l'omologo della prostata maschile. Nel 1860 il ginecologo Alexander Skene riconobbe queste formazioni e le battezzò con il nome di ghiandole di Skene, attribuendovi la funzione di espellere un liquido per aumentare la lubrificazione e la libido nella donna. Tale caratteristica è stata confermata da studi recenti che hanno accertato che in presenza di stimolazione interna della vagina le ghiandole di Skene possono effettivamente secernere grandi quantità di liquido lubrificante,[3] risultando il candidato più probabile nella ricerca dell'organo alla base dell'eiaculazione femminile. In alcune situazioni patologiche di origine somatica, l'eiaculazione retrograda, consistente nello spostamento del fluido fino alla vescica attraverso l'uretra, potrebbe rappresentare una ulteriore spiegazione dell'assenza del fenomeno dell'eiaculazione in alcune donne.
Uno studio condotto nel 2002 presso l'università dell'Aquila ha riscontrato una grande variabilità della microanatomia femminile, per cui la grandezza delle aperture delle ghiandole periuretrali varia moltissimo da donna a donna, fino a quasi scomparire e/o essere atrofiche in alcune donne.[4] Se le ghiandole periuretrali sono la causa dell'eiaculazione femminile, questo potrebbe allora spiegare l'assenza del fenomeno in molte donne.

Le ghiandole di Skene e l'eiaculazione femminile

Le donne possiedono organi secretori sviluppatisi dallo stesso tessuto embrionale della prostata maschile (della quale costituiscono l'omologo, similmente alla relazione che vige tra testicoli e ovaie) che sono chiamati ghiandole periuretrali o di Skene. Esse sono situate sulla parete anteriore della vagina attorno alla parte inferiore dell'uretra, in corrispondenza di quello che buona della letteratura definisce il punto G.
La dimensione e la struttura di queste ghiandole sembrano variare, in modo anche considerevole, da donna a donna, potendo persino sfociare nell'atrofia in alcuni casi. Il fluido che producono presenta delle somiglianze in composizione chimica e ormonale con quello secreto dalla prostata maschile (quello in cui viene diluito lo sperma) e, così come negli uomini, una volta secreto passa per l'uretra. Le ghiandole di Skene si possono riempire di fluido in risposta all'eccitazione sessuale e in particolare in seguito alla stimolazione vaginale interna, presumibilmente stimolando il "punto G", cioè la radice della clitoride (mediamente situata a circa 2-3 cm all'interno della parete anteriore della vagina). In alcuni casi possono essere sentite con l'esplorazione digitale attraverso il muro vaginale. Il rigonfiamento del tessuto circostante l'uretra risulta in tali casi il risultato di una combinazione tra le ghiandole che si riempiono di fluido e il tessuto erettile circostante che si solleva (fatto dello stesso tessuto che negli uomini costituisce il corpo spugnoso, che consente l'erezione del pene).
Il fluido accumulato nelle ghiandole viene immesso nell'uretra da cui può venire espulso in seguito alle contrazioni ritmiche dei muscoli pelvici tipiche dell'orgasmo. In questo caso il fluido reca solitamente tracce di urina, come evidenziato da analisi chimiche condotte in ambito scientifico. Il quantitativo di fluido rilasciato è assai variabile, in seguito al ripetersi delle contrazioni e al conseguente riempimento e svuotamento delle ghiandole durante l'orgasmo.

Composizione chimica dell'eiaculato

Uno studio effettuato su un campione di donne, alcune delle quali manifestavano eiaculazione femminile, ha permesso di analizzare chimicamente i fluidi espulsi nel corso del processo. I liquidi analizzati provenivano esclusivamente dall'uretra, e le analisi[5][6] hanno rilevato che il fluido lattiginoso conteneva le seguenti sostanze:
  • glucosio (uno zucchero naturale) e fruttosio (un altro zucchero naturale, rinvenuto anche nel fluido seminale prostatico);
  • antigene prostatico specifico (PSA), un enzima prodotto dalla prostata e presente nello sperma che il PSA mantiene fluido dopo l'eiaculazione. È stato ipotizzato che nella donna l'antigene venga generato dalle ghiandole periuretrali di Skene;
  • un livello basso di creatinina e molto alto di urea, i due principali marcatori chimici dell'urina. Entrambi sono stati rinvenuti in alte concentrazioni nei campioni di urina raccolti in momenti precedenti e successivi all'eiaculazione.[7]
Analisi chimica (eiaculato/urina):
  • urea (18 grammi nell'eiaculato / 25,6 grammi nell'urina)
  • acqua (40 / 49 g)
  • ione solfato (3,2 / 8,3 g)
  • ione fosfato ( -- / 3 g)
  • ione cloruro ( -- / 9,6 g)
  • ione ammonio (2,3 / 6,2 g)
  • creatinina (2,6 / 12,9 g)
  • ione calcio ( -- / 2,2 g)
  • acido ippurico (1,3 / 1,2 g)
  • ione sodio ( -- / 1,2 g)
  • PSA (4, 2 / -- g) --> Antigene prostatico specifico
  • glucosio (1,8 / 1,1 g)
Nel 1997, un altro studio analizzò le urine alla ricerca del PSA tramite MEIA (Microparticle Enzyme Immunoassaye, metodica immunoenzimatica a microparticelle) rilevando che il 75% del campione esaminato mostrava un'elevata concentrazione di PSA nelle urine post-orgasmiche che non era presente nel campione pre-orgasmico. Il fluido raccolto al momento dell'orgasmo (distinto dal campione delle urine) mostrò la presenza del PSA nel 100% dei campioni.[8]

Nella società

Diagnosi differenziale

La disinformazione riguardante l'eiaculazione femminile può portare alla diagnosi di un errato quadro clinico di fondo oppure a diagnosticare patologie inesistenti.
Recenti studi hanno ormai appurato che il fluido lattiginoso eiaculato viene espulso attraverso l'uretra, anche se permane la credenza, errata, che esso sia rilasciato attraverso la vagina. Una donna che non sia stata informata correttamente sulle possibilità di eiaculazione femminile potrebbe pensare di soffrire di incontinenza urinaria e cercare un intervento medico. La cura per l'incontinenza urinaria (da stress o da altre patologie) richiede spesso l'uso di medicinali o un intervento chirurgico, entrambi non necessari in questo caso.

Pornografia

In alcuni film pornografici, le donne mostrano l'eiaculazione di un fluido liquido trasparente. Nella maggior parte dei casi si tratta di fuoriuscite involontarie o meno di urina. Questo genere di pratica è noto con il nome di squirting. Il genere è diffuso anche nella pornografia giapponese dove prende il nome di shiofuki.

Censura nei film inglesi

Nel Regno Unito, la British Board of Film Classification, l'ente britannico che si occupa della classificazione dei film, nega l'esistenza del fenomeno dell'eiaculazione femminile, definendola come la sola urinazione durante l'atto sessuale, negando l'esistenza dell'eiaculazione da ghiandole (quindi dell'espulsione di liquido lattiginoso molto differente dall'urina) e classificandola come perversione sessuale escludendone in tal modo la rappresentazione a causa della normativa inglese sulla censura che viene imposta su ogni materiale che ricade all'interno della sezione 2 degli Obscene Publications Acts (Disposizione sulle pubblicazioni oscene)[9] che proibiscono la rappresentazione di pratiche riferite all'urofilia.