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INTERVISTA DOPPIA A VALENTINA NAPPI E SUO MARITO - TUTTI I CONTATTI SOCIAL UFFICIALI DELLA GIOVANE PORNOSTAR DEL SUD ITALIA PIU' FAMOSA DELL'HARDCORE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE!

INTERVISTA DOPPIA A VALENTINA NAPPI E SUO MARITO! Valentina Nappi: house tour tra animali, gadget, design e amore! https://twitter.com/ValeN...

mercoledì 30 agosto 2017

Così la febbre del #Porno ha divorato il Mondo: una serie TV racconta la nascita e l'influenza (enorme) di un'industria milionaria che si è espansa in tutto l'Occidente dal 1971... - Horny #pussy gets wet on bbc - BIG BLACK #DICK - #CAZZO NERO SUPERDOTATISSIMO SI FOTTE UNA BELLISSIMA #FIGA BIANCA...


Horny pussy gets wet on bbc - #cazzo nero super dotatissimo per #figa bianca...
 

VALENTINA NAPPI - PORNOSTAR
ROMA - (Italia) - In pochissimi lo ammettono, ma tutti (o quasi) conoscono il porno. Un'industria che muove miliardi di dollari in tutto il mondo e che non conosce crisi.
Eppure il percorso per arrivare a questo stato di floridezza non è stato semplice e lineare. C'è stato un momento, fino agli anni Settanta, di pura illegalità, in cui le riviste pornografiche circolavano sottobanco. Oggi i tempi sono cambiati, con due click si può arrivare ovunque e vedere qualsiasi cosa ed è interessante analizzare l'impatto che questa industria ha avuto sulla società e sui comportamenti sessuali. Come è cambiata la nostra idea di relazione anche a causa della diffusione e della continua evoluzione dei contenuti per adulti? The Deuce, la nuova serie creata da David Simon e George Pelecanos, proposta da HBO a partire dal 10 settembre (in Italia arriverà a ottobre su Sky Atlantic), parla proprio di questo: chi ci ha guadagnato? Chi è rimasto travolto dalla crescita del porno? Come siamo arrivati a vivere in una società in cui messaggi e allusioni sessuali sono nascosti (e nemmeno poi così bene) ovunque?
La prima stagione sarà divisa in undici episodi, da un'ora ciascuno. I personaggi principali sono interpretati da James Franco e Maggie Gyllenhaal. Entrambi sono anche produttori. La prima puntata inizia nel 1971, a New York, l'anno e il luogo in cui il porno ha iniziato ad essere un prodotto commerciale in espansione. Times Square è la piazza in cui l'industria pornografica ha iniziato a muovere i primi passi alla luce del sole.
«I guadagni che questa macchina da soldi ha creato nel corso dei decenni sono reali, tutti lo possono verificare - ha spiegato Simon durante la conferenza di presentazione di The Deuce a Beverly Hills - La storia di come questo settore si sia evoluto e abbia prosperato grazie ai primi pionieri, è molto affascinante. Inizialmente, quando era ancora illegale, il porno nella Grande Mela era finanziato in gran parte da Cosa Nostra, dalla mafia. Sono queste le radici di un tipo d'intrattenimento che oggi è considerato normale. Il tema principale che vogliamo esplorare però, è come il porno abbia influenzato ogni sfaccettatura della nostra cultura, dalla vendita di automobili, al modo in cui uomini e donne comunicano». Lui e Pelecanos sono stati meticolosi nella ricostruzione della New York degli anni '70, la sporcizia, il fermento e l'insicurezza che si respiravano nelle strade. Per farlo hanno osservato fotografie, documentari e diversi film dell'epoca, soprattutto di Martin Scorsese e Sidney Lumet. Il mondo di The Deuce ruota attorno a un bar in Times Square, crocevia di mondi paralleli. James Franco ha un doppio ruolo, interpreta Vincent e Frankie Martino, due gemelli e baristi piuttosto intraprendenti, che intuiscono l'opportunità di business rappresentata dalle fotografie a luci rosse. Maggie Gyllenhaal è Eileen Candy Merrel, una prostituta che intravede e decide di sfruttare le potenzialità economiche del porno.
«Il mio personaggio, Vincent, si basa su un uomo realmente esistito, che aveva un fratello gemello» racconta Franco. «Purtroppo è morto poco prima che girassimo la puntata pilota, non l'ho mai conosciuto. Lo hanno incontrato David e George e dopo un paio d'ore erano già affascinati dalle sue storie. Ha gestito per anni questo bar di Manhattan, che si è trasformato in un luogo di incontro per diversi strati della società americana. Ai tempi esistevano già locali per gay e per etero, ma raramente le due cose si mescolavano. In quel locale invece, si sedevano al bancone persone di ogni sessualità e professione: poliziotti, amici di Andy Warhol, uomini di affari e transessuali».
Per Maggie Gyllenhaal questa serie tv ha assunto una valenza diversa dopo l'ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca. «Un anno fa non mi era così chiaro, nel mondo c'è molta misoginia. Prima che Trump venisse eletto, credevo che la società e l'emancipazione femminile avessero raggiunto un livello più alto di quello in cui siamo realmente. Se non affronti la misoginia e le disparità, se non le osservi e ne parli, non cambierà mai nulla». Visto il tema, le scene di sesso non mancano in The Deuce, ma per il suo creatore, David Simon, «Questo show ha una visione più ampia. Non usiamo il sesso per attirare attenzione. Vogliamo cercare di capire per quali strade il porno sia passato da essere un prodotto venduto sottobanco, a un affare da miliardi di dollari, consumato da milioni di persone!».
 
 

giovedì 22 giugno 2017

LE DIECI PORNOSTAR PIU' FAMOSE DEL MONDO: CLASSIFICA AGGIORNATA ALL'ANNO 2016 - QUALI SONO LE 10 PORNOSTAR PIU' FAMOSE IN ASSOLUTO? LA CLASSIFICA DAL DECIMO AL PRIMO POSTO SU PORNOLIOLAND LA TOP TEN

Tira più un #Hashtag che un carro di buoi...



PORNOGRAPHY IS ART
Se c’è un settore che non conoscerà mai la parola “crisi”, è senza dubbio quello del porno. E quando si pensa alle pornostar classiche, i nomi più comuni che vengono in mente possono essere quelli delle leggendarie Jenna Jameson, Sasha Grey o Tera Patrick, con le quali sono certo moltissimi di voi hanno avuto modo di intrattenere “passionali” minuti durante l’adolescenza. Oggi però, con il sempre più crescente fenomeno dei social networking e dei giganteschi portali dedicati al porno streaming imperante, la definizione della parola “PornoStar” ha assunto dei lineamenti molto meno netti, dato che il mercato è ormai dominato dai generi e non più dal nome di una singola attrice. E lasciatevelo dire, la competizione è semplicemente spietata. I requisiti per entrare nello show business si sono innalzati e anche di parecchio, e ogni anno pornostar esplodono e si spengono come stelle cadenti.
Non basta più avere solo un bel corpo; dietro ogni attrice oggi deve esserci un ufficio di produzione, un buon marketing, una nutrita fan base ben coltivata e un social media marketing non indifferente. Twitter e Instagram sono ormai un Must per ogni debuttante in questo campo.
Inizia da qui la nostra curiosa ricerca nerdica: tracciare le pornostar più famose con una combinazione di fattori, sommando cioè il numero dei loro follower su Twitter e Instagram (tralasciando le pagine Facebook di cui non tutte sono provviste, data la natura più familiare del network), a quello delle loro pagine sui due portali principali del porno social: PornHub e XVideos. Il tocco finale è aggiungere la percentuale di quanto il loro nome venga cercato sul motore di ricerca di Google. Et voilà, la classifica è servita.
Queste, statistica in più, statistica in meno, sono le 10 signorine che ad oggi dominano il più grande mercato di intrattenimento pornografico del 2016. E complimenti a loro ovviamente.

10- Esperanza Gomez

Esperanza è senza dubbio una delle pornostar più conosciute al mondo. Domina nelle classifiche Latino-Americane dal suo debutto nel 2009 e ha all’attivo più di 25 film per adulti. I suoi lineamenti ricordano molto quelli di Sofia Vergara e in Colombia ormai è una vera e propria celebrità che non disdegna di comparire anche sulla TV pubblica.

Porno Statistiche:
PornHub: 5.02 milioni di visite
XVideos: 185 milioni di visite
Ricerche su Google: 14. 65 milioni
Follower Twitter: 399.000
Follower Instagram: 949.000

9- Nicole Aniston

Oltre ad essere una tra le più ricercate pornodive, Nicole è ritenuta senza alcun dubbio uno dei visi più belli dell’intero settore pornografico. Le sue qualità da attrice sono veramente alte e non fatico a credere che avrebbe potuto dire la sua anche ad Hollywood. Tuttavia ha preferito dedicarsi a questo settore e oggi centinaia di migliaia di fan le sono grati per questo. Non è raro vederla apparire anche come Dealer su PornHub Casino.

Porno Statistiche:
PornHub: 26 milioni di visite
Xvideos: 187 milioni di visite
Ricerche su Google: 26.88 milioni
Follower Twitter: 272.000
Follower Instagram: 645.000

8- Nikki Benz

Di origine ucraine/canadesi, la Benz può vantarsi di avere la fan-base più fedele nell’industria. La famigerata “Benz Mafia” la supporta strenuamente sin dal suo primo film del 2002, risultando molto attiva su tutti i social network. Con più di 250 film all’attivo, è la pornostar più famosa, sia in Canada che in Ucraina. Nel 2014 si era addirittura candidata per diventare sindaco della città di Toronto. Peccato che non ce l’abbia fatta.

Porno Statistiche:
PornHub: 5.72 milioni di visite
XVideos: 305 milioni di visite
Ricerche su Google: 5.4 milioni
Follower Twitter: 829.000
Follower Instagram: 1.4 milioni

7- Brandi Love

Brandi in questi ultimi due anni si è data molto da fare, aprendosi addirittura alle scene Interracial con importanti etichette pornografiche, questo ha innalzato senza dubbio le sue quotazioni, e anche se la collaborazione con il famoso sito Brazzers è terminata, credo che avrà ancora una lunga e sfavillante carriera nella categoria MILF.

Porno Statistiche:
PornHub: 25.02 milioni di visite
XVideos: 460 milioni di visite
Ricerche su Google: 12 milioni
Follower Twitter: 298.000
Follower Instagram: 289.000

6- Sophie Dee

In più di 10 anni di carriera, l’attrice scozzese è cambiata profondamente. Non solo dal punto di vista fisico e recitativo, ma soprattutto in popolarità. Ha all’attivo ormai più di 600 film, gestisce un imponente sito web e ha un’interazione pressoché quotidiana con la sua enorme fan base. È senza dubbio la pornostar più famosa in Inghilterra, e direi anche una tra le più conosciute al mondo.

Porno Statistiche:
PornHub: 14.3 milioni di visite
XVideos: 943 milioni di visite
Ricerche su Google: 8.7 milioni
Follower Twitter: 531.000
Follower Instagram: 1.2 milioni

5- Kendra Lust

La carriera di Kendra negli ultimi anni è stata sfolgorante: da semplice Camgirl a pornostar con una imponente agenzia alle spalle che l’ha resa stra famosa (e stra pagata) nel settore. Lust, come il suo cognome d’arte fa sottintendere, non si è mai tirata indietro su nessun genere pornografico, ha persino vinto un AVN Award come Milf più Hot dell’anno. La sua fan base continua a crescere sempre di più ed è una delle poche attrici ad aver sfondato il milione di follower su Instagram. Pressoché onnipresente in qualsiasi porno classifica che si rispetti.

Porno Statistiche:
PornHub: 11.4 milioni di visite
XVideos: 430 milioni di visite
Ricerche su Google: 12 milioni
Follower Twitter: 499.000
Follower Instagram: 1.1 milioni

4- Asa Akira

L’artista della Wicked Pictures è originaria di New York ed è oggi una delle più famose e conosciute pornodive, grazie soprattutto alle sue scene piuttosto “eccentriche”. Anche se ultimamente sembra aver rallentato un po’ nella produzione di porno, i suoi 500 e passa film all’attivo la fanno da padrone nell’industria, oltre alla pubblicazione del libro “Insaziabile” e per il fatto di essere diventata una “Ragazza Fleshlight” (andatevi a cercare cosa significa, non posso spiegarvelo qui). Quest’ultimo fattore l’ha aiutata decisamente ad entrare nelle fantasie e nelle case dei suoi migliaia di fan.

Porno Statistiche:
PornHub: 31 milioni di visite
XVideos: 531 milioni di visite
Ricerche su Google: 12 milioni
Follower Twitter: 669.000
Follower Instagram 104.000

3- Sara Jay

Che dire della prosperosa Jay? Con oltre 15 anni di onorata carriera sulle spalle, è una delle attrici più attive e longeve del campo, con più di 400 tra auto-produzioni e film. Le sue curve molto, molto generose sono amate e venerate dai suoi migliaia di fan, e addirittura il suo canale XVideos è il più seguito in tutto il territorio americano, con numeri da capogiro.

Porno statistiche:
PornHub: 893 milioni di visite
XVideos: 12.8 milioni di visite
Ricerche su Google: 14.65 milioni
Follower Twitter: 591.000
Follower Instagram: 909.000

2- Mia Khalifa

Il debutto di questa pornostar di origini libanesi risale soltanto alla fine del 2014, non senza qualche controversia. È esplosa su internet sin da subito e i media internazionali si sono innamorati di lei, così come i 2.2 milioni di follower che aveva su Instagram prima che le hackerassero l’account. Con solo 20 film all’attivo, può sembrare svantaggiata rispetto alle altre sue colleghe, ma quello che manca in quantità, viene ampiamente compensato in popolarità, con addirittura una canzone che porta il suo nome. Su Google è la porno star più cercata degli ultimi mesi, amatissima in Europa e nel continente asiatico.

Porno Statistiche:
PornHub: 37 milioni di visite
XVideos: 320 milioni di visite
Ricerche su Google: 73.45 milioni
Follower Twitter: 1.1 milioni
Follower Instagram (pre Hack): 2.2 milioni, ora: 441.000

1- Alexis Texas

Alexis Texas è la regina incontrastata del porno online in questo 2016. Attivissima su tutti i fronti, assieme a Nikki Benz ha addirittura azzardato un topless a Madison Square per la campagna a favore dell’uguaglianza Gender. Ma oltre a ciò, ha all’attivo dal 2007 oltre 500 film per adulti che le garantiscono una popolarità pressoché universale. Il suo leggendario fondoschiena è stato ammirato quasi un miliardo di volte, e solo sulla piattaforma XVideos. Non oso immaginare sugli altri siti. Hail to the Queen, Baby.

Porno Statistiche:
PornHub: 26 milioni di visite
XVideos: 954 milioni di visite
Ricerche su Google: 26.89 milioni
Follower Twitter: 808.000
Follower Instagram: 1.9 milioni
 
 


mercoledì 17 maggio 2017

Video Porno e Sessualità: Il sesso fa bene: ecco gli 8 effetti sul cervello umano! - La psicologia parla chiaro: fare l'amore ha lo stesso potere della droga ed è anche un potente antidepressivo. Aiuta anche il sonno e migliora la memoria... Hard-Core, Pornografia, Sesso...

SEX IN LOVE - VIDEO PORNO
 
Italia - Fare sesso è un po' come assumere una droga perché agisce sugli stessi circuiti cerebrali attivati da cocaina, caffeina, nicotina e cioccolato. È calmante, antidepressivo, antidolorifico e, almeno in ratti e topi, alleato della memoria.
Però può anche scatenare attacchi di depressione acuta e "mal di vivere" e amnesie transitorie. E nel maschio, particolare su cui spesso si fa ironia, ha un potere soporifero. Sono questi gli effetti del sesso sul cervello, otto quelli noti al momento, passati in rassegna dal dalla rivista Time. E mentre si avvicina l'appuntamento con San Valentino, Barry R. Komisaruk, docente di psicologia alla Rutgers University di Newark in New Jersey, spiega: "Capire come l'attività sessuale agisca a livello neurologico può aiutare e far luce anche su altri aspetti di salute. Ma portare avanti questo genere di studi non è la cosa più semplice, quindi la ricerca in questo campo è ancora in fase di sviluppo. Gli scienziati stanno però iniziando a svelare il mistero".Ecco, dunque, cosa si sa per ora.
Come una droga
Fare sesso fa sentire bene, conferma la scienza. È per questo che vogliamo farlo, che ci piace un sacco e dedichiamo tanto tempo alla "caccia" di un partner. La sensazione di piacere che un rapporto genera è in gran parte legata al rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore che attiva nel cervello i centri della ricompensa ed è coinvolto nella dipendenza da alcune sostanze o droghe. "Assumere cocaina e fare sesso non dà esattamente la stessa sensazione - precisa Timothy Fong, docente di psichiatria alla "David Geffen School of Medicine" dell'Università della California di Los Angeles - ma le due cose coinvolgono le stesse regioni cerebrali, così come aree differenti". E Komisaruk ricorda che "anche caffeina, nicotina e cioccolato accendono la "centrale cerebrale" della gratificazione".
Antidepressivo
no studio su 300 donne, condotto nel 2002 dall'Università americana di Albany, ha evidenziato come - al netto di possibili fattori confondenti, quali vivere un rapporto stabile o assumere contraccettivi orali - quelle che avevano rapporti sessuali senza utilizzare il preservativo soffrivano meno di sintomi depressivi rispetto a quelle che usavano il condom. I ricercatori hanno ipotizzato che varie sostanze contenute nel liquido seminale, per esempio estrogeni e prostaglandine, abbiano proprietà antidepressive. Un'informazione che gli scienziati consigliano di sfruttare solo all'interno di una relazione consolidata. In tutti gli altri casi meglio non dimenticare il profilattico: "Ci sono altri modi per migliorare l'umore, ma nessun'altro per evitare malattie sessualmente trasmesse", ammoniscono.
Può deprimere
È antidepressivo, ma può anche scatenare l'effetto opposto. Esiste infatti una sorta di 'depressione post-sesso', in gergo tecnico disforia postcoitale, sperimentata da circa un terzo delle partecipanti a uno studio scientifico che riferivano di aver provato una sensazione di tristezza nel dopo-rapporto. La natura della relazione potrebbe incidere, ma questa forma di 'blues' resta un giallo da chiarire.
Allevia il dolore
Mal di testa? Il sesso non va evitato, ma fatto. Uno dei più grandi alibi sotto le coperte crolla se si considera uno studio tedesco in cui il 60% dei partecipanti che soffrivano di emicrania, e il 30% dei pazienti con cefalea a grappolo, se avevano un rapporto sessuale durante un attacco riportavano una remissione totale o parziale del dolore.
Azzera la memoria
Ogni anno quasi 7 persone su 100 mila sperimentano la cosiddetta "amnesia globale transitoria", un'improvvisa e temporanea perdita dei ricordi non attribuibile a un problema neurologico. Un rapporto sessuale particolarmente vigoroso, così come stress, dolore, lesioni minori alla testa, alcune procedure mediche e tuffi nell'acqua bollente o ghiacciata possono scatenare questa condizione. Per fortuna passa in poco tempo, senza conseguenze.
Migliora la memoria
Ma la memoria il sesso può anche migliorarla. O almeno così sembra da studi condotti sui roditori in laboratorio. Un lavoro del 2010 ha confrontato ratti ai quali veniva permesso un solo rapporto sessuale con ratti che facevano "sesso cronico" (una volta al giorno per 14 giorni consecutivi), e nel secondo gruppo si è osservata la crescita di più neuroni nell'ippocampo, regione del cervello associata alla memoria. I risultati sono stati confermati da un'altra ricerca sui topi, ma sono tutti da verificare nell'uomo.
Azione calmante
ello stesso studio sui ratti, gli animali che facevano sesso per più giorni sono risultati meno stressati e questo sembra funzionare anche negli esseri umani: una ricerca ha dimostrato che appena dopo aver fatto sesso le persone riescono a rispondere meglio a situazioni di forte tensione emotiva come parlare in pubblico. L'effetto è collegato alla riduzione della pressione arteriosa.
Aiuta a dormire
l sesso, infine, fa venire sonno. Al maschio più che alla donna. Secondo i ricercatori questo effetto torpore è legato alle conseguenze dell'eiaculazione sulla corteccia prefrontale, che dopo aver raggiunto l'acme del piacere sembra 'spegnersi'. Questo fatto, unito al rilascio di ossitocina e serotonina, potrebbe spiegare perché l'uomo crolla esanime dopo un rapporto. Le donne sanno bene che capita e ora potranno anche capire il perché.
 
 
 


martedì 11 aprile 2017

BELLISSIMA FIGA BIANCA, RAZZISTA, VIENE PUNITA DA UN CAZZO SUPERDOTATO MAGREBINO CHE LA SCOPA E LA FA SQUIRTARE: ALLA FINE LA TROIA DALLA PELLE BIANCA GODE COME NON MAI E SI RICREDE SUI CAZZI DURI DI COLORE...IL SESSO E' L'UNICA ARMA EFFICACE CONTRO I PREGIUDIZI RAZIALI!!!

SCOPATA DA UN SUPERDOTATO MAGREBINO
 
 
U.S.A. - UNA GRAN FIGA DALLA PELLE BIANCA, DA SEMPRE RAZZISTA, VIENE SCOPATA PER PUNIZIONE DA UN MAGREBINO DAL CAZZO DURO SUPERDOTATO...LA TROIA DALLA PELLE BIANCA GODE COME NON MAI E SQUIRTA PER LA PRIMA VOLTA...ALLA FINE RIMETTE IN DISCUSSIONE LE SUE IDEE...IL SESSO E' L'UNICA ARMA EFFICACE CONTRO I PREGIUDIZI RAZIALI!!!
 
Father Picard

mercoledì 5 aprile 2017

ORGIA TRA DONNE: BELLISSIMA AMMUCCHIATA, GANG BANG CON BELLISSIME DONNE PORCHE E VOGLIOSE DI GODERE! CHE COS'E' UNA GANG BANG? CHE COS'E' UN'ORGIA? IN QUESTO POST TROVERETE TUTTE LE SPIEGAZIONI!

GANG BANG
 
ORGIA TRA DONNE: UNA BELLISSIMA AMMUCCHIATA, UNA GRANDE GANG BANG CON BELLISSIME DONNE PORCHE E VOGLIOSE DI GODERE TUTTE INSIEME...UN VIDEO DA GUSTARE!!!
 
Gang Bang: che cos'è?
 
Una gang bang (ammucchiata) è una pratica sessuale in cui un soggetto, di sesso maschile o femminile, svolge attività sessuali con una moltitudine di partner, non necessariamente del sesso opposto. Si differenzia dall'orgia, ovvero dal sesso di gruppo, di cui costituisce una variante, perché in questo caso la relazione è uno a molti, nel senso che il soggetto protagonista della gang bang è al centro dell'attenzione di tutti gli altri partecipanti.
Uno studio dei sessuologi Joan e Dwight Dixon ha rilevato che il 92% delle donne che partecipano a gang bang sono impegnate in relazioni, che nel 76% delle gang bang è presente il partner e che nel 55% delle gang bang il partner predispone l'ambiente e i partecipanti. Inoltre il 42% delle gang bang sono sempre videoregistrate e un altro 42% lo sono saltuariamente. Lo studio ha anche rilevato che con più frequenza è l'uomo a introdurre la propria partner a esperienze di gang bang, in alcuni casi offrendo la donna ai suoi amici maschi in eventi sociali di qualche tipo.[1]
 


Due uomini durante una gang bang a una donna

Indice
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Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La parola gang bang è un neologismo segnalato nei dizionari al partire dal 1953, prima di questa data veniva utilizzato il termine gang-shag che è segnalato dal 1927 e significa letteralmente "banda / cricca del sesso".[2] Il termine gang bang è un neologismo che significa letteralmente "cricca / banda dello sbattere".[3]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]



Gang bang di un uomo con più donne (Stampa di Thomas Rowlandson: The Sultan)
La tipologia più comune di gang bang (che si potrebbe tradurre in italiano come "ammucchiata") è quella che vede come protagonista una donna e come partecipanti un numero variabile di uomini, che si alternano nella penetrazione, oppure si rendono protagonisti di penetrazioni multiple o di altre pratiche sessuali, come il sesso orale, la masturbazione o il bukkake.
Quando il protagonista è un uomo, si parla di reverse gang bang (gang bang inversa). Nelle gang bang omosessuali partecipano soli uomini o sole donne.
Il 16 ottobre 2004 all'Eroticon di Varsavia la pornostar Lisa Sparxxx ha realizzato la più grande gang bang conosciuta, coinvolgendo 919 uomini[4] e battendo il precedente record detenuto dalla sua collega Houston, che il 6 febbraio 1999 aveva fatto sesso con 620 uomini. Nel 1996 l'attrice pornografica Jasmin St. Claire aveva dato vita a una gang bang con 300 uomini e 251 uomini avevano partecipato nel 1995 a quella con la pornostar singaporiana Annabel Chong.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Un riferimento suggestivo può essere fatto alle orge rituali, tipiche di antichi culti, come i cortei bacchici o le feste in onore di Dioniso[senza fonte], nonché a figure femminili tramandate per la loro dedizione al sesso in forme particolarmente lascive e voluttuose. Si ricordano, ad esempio, nella Roma antica, le maratone sessuali, vere o presunte, dell'imperatrice Messalina, che avrebbe avuto rapporti anche con 25 uomini in un solo giorno.
Nel Cinquecento era invalsa e richiestissima, tra le cortigiane, l'usanza del cosiddetto Trentuno, denominazione probabilmente riferentesi ai 31 giorni del mese concentrati in una sola giornata, che consisteva nel fare sesso con trentuno uomini consecutivamente, come racconta Lorenzo Veniero nel poemetto La Zaffetta,[5] celebrando le arti della cortigiana veneziana Angiola Zaffa:
 
«Scrisser per ogni muro e in ogni via
Come l'Angela Zaffa, nel Trent'uno
A i sei d'Aprile, habbia sfamato ognuno.»
(Lorenzo Veniero (1861)[6])


 
Orgia: che cos'è?

 
Per orgia si intende una cerimonia collettiva caratterizzata da comportamenti improntati all'eccesso e alla sfrenatezza, a base di elementi non necessariamente attinenti alla sfera sessuale, ad esempio da fattori quali l'esoterismo, la spiritualità ed altro.
Le orge presentano coincidenze con riti di fecondità e di rigenerazione del mondo agrario. L'orgia, "riattualizzando il caos mistico anteriore alla creazione, rende possibile il ripetersi della creazione. L'uomo regredisce provvisoriamente allo stato amorfo, notturno, del caos, per poter rinascere con maggiore vigore nella sua forma diurna".[1] Nell'alternanza vita quotidiana-orgia (Saturnali, Carnevale, ecc.) si colgono la ritmicità della vita e la ciclicità del Cosmo che nasce dal caos e vi ritorna mediante una catastrofe.[2]
 
« ...il senso nascosto dell'orgia rituale era questo: la fusione di tutte le cose, la soppressione di tutti i limiti, la sospensione di ogni «forma», di ogni distanza e discriminazione. »
(Mircea Eliade, Il mito della reintegrazione)
« L'orgia rituale si effettuava all'inizio della primavera, per assicurare un buon raccolto. Si trattava, dunque, di un gesto magico, di promozione della fertilità della terra. »
(Mircea Eliade, Il mito della reintegrazione)
Il concetto di orgia si rintraccia con facilità nei rituali odierni.
 
« Ogni festa, in definitiva, come ad esempio il nostro Carnevale o il tradizionale cenone di Natale o Capodanno, riveste pertanto un carattere facilmente orgiastico. »
(Gilbert Durand, Le strutture antropologiche dell'immaginario)
 
   Fonte: https://it.wikipedia.org
 
 
 
 
 
 
 

 


venerdì 31 marzo 2017

VIDEO PORNO AMATORIALE: FANTASTICA PORNO-INFERMIERA CHE DURANTE UN TURNO DI NOTTE, SI FA SCOPARE DAI SUOI COLLEGHI INFERMIERI IN OSPEDALE...

PORNO-INFERMIERA IN CORSIA
 
CHI NON DESIDEREREBBE AVERE UNA COLLEGA COSI'? UNA BELLISSIMA E PORCHISSIMA INFERMIERA CHE IN UNA CORSIA DI UN OSPEDALE, SI FA SCOPARE DURANTE UN TURNO DI NOTTE, DAI SUOI COLLEGHI INFERMIERI...DA ASCOLTARE COME URLA DI PIACERE IN QUESTO VIDEO PORNO AMATORIALE!!!
 
Father Picard


mercoledì 8 marzo 2017

Giornata Internazionale della DONNA: le ORIGINI - "Buon #8marzo a tutte le #donne del #mondo..."

Le #donne sono la più bella creazione del #mondo, per la #festadelladonna a tutte voi un #augurio affinché ogni vostro #desiderio sia al più presto esaudito!

La Giornata internazionale della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.[1][2] Rappresenta una delle giornate dedicate ai diritti di genere, insieme alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - 25 novembre - istituita il 17 dicembre 1999, e che in comune con l'8 marzo ha il fatto di essere nata all'interno di specifici contesti politici e sociali.
Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d'America a partire dal 1909, in alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922.[3] Specialmente in passato ed ancora oggi, ad esempio dall'UDI, viene anche definita Festa della donna.[4]
In occasione della giornata della donna 2017 si auspica, da fonti ONU, che nel mondo sia raggiunta una effettiva parità di genere entro il 2030.[5]
Il VII Congresso della II Internazionale socialista si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 e vi parteciparono 884 delegati di 25 nazioni. Tra questi vi furono le più importanti personalità marxiste del tempo come i tedeschi Rosa Luxemburg, Clara Zetkin e August Bebel, i russi Lenin e Martov, il francese Jean Jaurès. In quella sede vennero trattati, oltre al problema dell'atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea e al tema del colonialismo, anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne.
Su quest'ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a lottare energicamente per l'introduzione del suffragio universale delle donne, senza allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne. Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L'uguaglianza), divenne l'organo dell'Internazionale delle donne socialiste.
Sciopero delle camiciaie
di New York

Il «Woman's Day» negli Stati Uniti (1908-1909)[modifica | modifica wikitesto]

Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto «alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione». Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908[6], causa l'assenza dell'oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman's Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.
Quell'iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909.[7] Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, a New York iniziò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910.[8] La successivo domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day.[9]

La Conferenza di Copenaghen (1910)[modifica | modifica wikitesto]

 
Il Woman's Day tenuto a New York il successivo 28 febbraio venne impostato come manifestazione che unisse le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al riconoscimento del diritto di voto femminile. Le delegate socialiste americane, forti dell'ormai consolidata manifestazione della giornata della donna, proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi nella Folkets Hus (Casa del popolo) di Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910 - due giorni prima dell'apertura dell'VIII Congresso dell'Internazionale socialista - di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Manifesto tedesco relativo alle locali manifestazioni della Giornata della Donna dell'8 marzo 1914, la cui richiesta principale era il diritto di voto[6]
 
Negli ordini del giorno dei lavori e nelle risoluzioni approvate in quella Conferenza non risulta che le 100 donne presenti in rappresentanza di 17 paesi abbiano istituito una giornata dedicata ai diritti delle donne: risulta però nel Die Gleichheit, redatto da Clara Zetkin, che una mozione per l'istituzione della Giornata internazionale della donna fosse «stata assunta come risoluzione».
Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei - Germania, Austria, Svizzera e Danimarca - la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo 1911[10] su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne». In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi[11], così come a Vienna, dove alcune manifestanti portarono con sé delle bandiere rosse (simbolo della Comune) per commemorare i caduti di quell'insurrezione.[12] In Svezia si svolse il 1º maggio 1911, in concomitanza con le manifestazioni per la Giornata del lavoro[6].
La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo nel 1913, il 3 marzo, su iniziativa del Partito bolscevico, con una manifestazione nella Borsa Kalašaikovskij, e fu interrotta dalla polizia zarista che operò numerosi arresti; l'anno seguente gli organizzatori vennero arrestati, impedendo di fatto l'organizzazione dell'evento[6]. In Germania, dopo la celebrazione del 1911, fu ripetuta per la prima volta domenica 8 marzo 1914[6], giorno d'inizio di una «settimana rossa» di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi. Lo stesso giorno vi furono degli scontri a Londra, dove era prevista una marcia di protesta: la giornalista socialista Sylvia Pankhurst, che aveva da poco fondato la East London Federation of Suffragettes, venne arrestata a Charing Cross, mentre si stava dirigendo verso Trafalgar Square, dove avrebbe dovuto tenere un comizio.[13].Sempre nel 1914, in Francia, si tenne con una manifestazione organizzata dal Partito socialista a Parigi il 9 marzo.

L'8 marzo 1917[modifica | modifica wikitesto]

Le celebrazioni furono interrotte in tutti i paesi belligeranti negli anni seguenti allo scoppio della prima guerra mondiale, avvenuto nel luglio 1914, così come venne cancellato il congresso della Seconda Internazionale previsto a Vienna tra il 23 ed il 29 agosto di quell'anno, in concomitanza del quale si sarebbe dovuta svolgere anche la terza Conferenza internazionale delle donne socialiste[14]. A San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra[15]: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell'appoggio delle forze armate, così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell'apertura del III congresso dell'Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l'anno precedente, che ricordava l'otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

La confusione sulle origini della ricorrenza e l'ufficializzazione dell'ONU[modifica | modifica wikitesto]

Il Brown Building (dal nome del filantropo Frederick Brown, che lo donò all'Università di New York nel 1929) nel quartiere di Greenwich, dove si trovava la Triangle Shirtwaist Factory, teatro del tragico incendio
del 25 marzo 1911.
 
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna nelle sue prime manifestazioni, le vicende della seconda guerra mondiale ed infine il successivo isolamento politico della Russia e del movimento comunista nel mondo occidentale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York[16][17], facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini[18], in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica[19]).
Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857[20], mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York.
Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni settanta e gli ottanta abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.[12][21][22][23]
Con la risoluzione 3010 (XXVII) del 18 dicembre 1972[24], ricordando i 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne (svolta a Lake Success, nella Contea di Nassau, tra il 10 ed il 24 febbraio 1947), l'ONU proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne". Questo venne seguito, il 15 dicembre 1975, dalla proclamazione del "Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace" ("United Nations Decade for Women: Equality, Development and Peace", 1976-1985), tramite la risoluzione 3520 (XXX)[25]. Il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142 [26] l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" ("United Nations Day for Women's Rights and International Peace") e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. Adottando questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. L'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu scelta come la data ufficiale da molte nazioni.

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

La mimosa[modifica | modifica wikitesto]

La mimosa, simbolo italiano della Giornata internazionale della donna

Nel settembre del 1944, si creò a Roma l'UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l'UDI a prendere l'iniziativa di celebrare, l'8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell'Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un'idea di Teresa Noce,[27] di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.[28]

Carica di polizia contro un corteo femminista
 
Nei primi anni cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l'ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».[29] Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto.
Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.

Il femminismo[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Femminismo.
Manifestazione femminista italiana del 1977
 
L'8 marzo 1972 la giornata della donna a Roma si tenne in piazza Campo de' Fiori: vi partecipò anche l'attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestavano con cartelli chiedendo la legalizzazione dell'aborto e la liberazione omosessuale. Il matrimonio venne definito prostituzione legalizzata e circolò un volantino che chiedeva che non fossero lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l'intero processo della maternità. Quelle scritte furono giudicate intollerabili e la polizia, senza lo squillo di tromba previsto, caricò, manganellò e disperse le pacifiche manifestanti.[30] In molte città d'Italia sono stati intitolati all'8 marzo strade e giardini.