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INTERVISTA DOPPIA A VALENTINA NAPPI E SUO MARITO - TUTTI I CONTATTI SOCIAL UFFICIALI DELLA GIOVANE PORNOSTAR DEL SUD ITALIA PIU' FAMOSA DELL'HARDCORE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE!

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martedì 23 aprile 2019

PISSING: A CHI PIACE LA PIOGGIA DORATA??? UNA GIOVANE RAGAZZA BIONDINA TEDESCA E' PRATICAMENTE APPASSIONATA DEL PISSING...





Da WIKIPEDIA: L'urofilia nota anche come pissing o pioggia dorata è una pratica sessuale che consiste nell'urinare nella bocca o sul corpo del partner allo scopo di provocare eccitazione sessuale e piacere erotico. Quando l'emissione dell'urina è accompagnata dalla sua ingestione si parla di urofagia.
Il pissing è abbastanza diffuso nell'ambito delle pratiche BDSM, nelle quali, di norma, il #pissing, soprattutto nella forma più elementare, ovvero l'ingestione da parte del soggetto sottomesso delle urine del soggetto dominante, costituisce una delle pratiche in cui è maggiormente evidente l'umiliazione fisica e psicologica (peraltro consensuale), di tipo sadico o masochista.
L'urofilia nel caso venga praticata su soggetti non consenzienti, oppure si presenti come un comportamento di dipendenza compulsiva, viene classificata dal DSM-IV e dal DSM-IV-TR tra le parafilie (Non Altrimenti Specificate).

GIOVANE DONNA SI MASTURBA IN PIENO GIORNO IN STRADA!!! In Italia masturbarsi in un parco pubblico è ancora un reato! Per la Cassazione, commette reato di atti osceni chi si masturba per circa un'ora in un parco pubblico frequentato da bambini e si interrompe solo dopo l'arrivo della polizia...

GIOVANE DONNA SI MASTURBA IN STRADA

Per la Cassazione, commette reato di atti osceni
chi si masturba per circa un'ora in un parco pubblico
frequentato anche da bambini e si interrompe
solo dopo l'arrivo della polizia...
 
Post di Annamaria Villafrate - La sentenza della Cassazione n. 6281/2019 (sotto allegata) conferma l'ordinanza del Tribunale delle Libertà di Roma, che dispone la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di un soggetto, indagato per il reato di atti osceni in luogo pubblico. La masturbazione avvenuta in pieno mattino infatti, in un parco sistematicamente frequentato da bambini, protrattasi per circa un'ora e interrotta solo dall'arrivo della polizia giustifica la conclusione del Tribunale sul pericolo di recidiva.
La vicenda processuale - Il Tribunale della Libertà di Roma, in parziale accoglimento del ricorso del Pm, dispone la misura dell'obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di un indagato per il reato all'art. 527, comma 2, c.p, per essersi masturbato nel parco di Villa Clementi di Cave alla presenza di numerosi bambini. Avverso l'ordinanza ricorre in Cassazione l'indagato contestando:
  • "la ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza" perché fondata su elementi inverosimili come il fatto che gli atti osceni siano durati più di un'ora, che gli operanti abbiano notato l'indagato seduto su una panchina con il membro visibile, nonostante avesse indosso i pantaloni e che gli atti osceni, stante l'asserito tempo prolungato, non venissero notati dai genitori dei bambini anch'essi presenti nelle vicinanze;
  • l'assenza di una puntale indicazione di comportamenti tali da rendere attuale e concreto il pericolo di reiterazione della condotta tenendo conto della distanza a cui si trovavano i bambini e del fatto che l'indagato non voleva essere visto da loro;
  • la mancata identificazione del soggetto che ha riferito sulla condotta dell'indagato;
  • la mancata valutazione degli elementi prodotti dalla difesa e risultanti dagli atti;
  • l'assenza di motivazione relativamente al pericolo di reiterazione, desunto senza indicare i criteri di valutazione e il percorso logico che ha condotto il Tribunale a ravvisare l'esigenza cautelare dell'obbligo di presentazione agli uffici di p.g.
Masturbarsi in un parco sistematicamente frequentato da bambini è reato: la Cassazione, con sentenza n. 6281/2019 rigetta il ricorso dell'indagato perché infondato. Il provvedimento impugnato è privo di vizi logici o giuridici per quanto riguarda la gravità indiziaria. Il Tribunale ha infatti accertato che "la mattina del 14/07/2018 verso le ore 10.40, un maresciallo di polizia locale fu fermato da due ragazze, le quali riferirono che, mentre stavano facendo yoga nel parco, avevano visto un uomo che da circa un'ora si stava masturbando: uomo che fu immediatamente identificato e notato dall'ufficiale di p.g. mentre era ancora intento a compiere i medesimi atti, sebbene, alla vista del personale in divisa, cercò di rivestirsi chiudendo la cerniera lampo dei pantaloni. Si è inoltre accertato che, a poca distanza, vi erano molti bambini che stavano giocando nel parco." A nulla rileva che l'indagato non sia stato visto dai bambini, considerato che la norma incriminatrice richiede solo che "gli atti osceni siano commessi "all'interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva pericolo che essi vi assistano". I fatti si sono verificati in un parco pubblico attrezzato di giochi e altalene, in cui la presenza di minori di età riveste un carattere elettivo e sistematico.
Corretta inoltre la valutazione sul pericolo di recidiva, tenuto conto delle circostanze di luogo e tempo in cui i fatti si sono verificati. Gli atti osceni, cessati solo all'arrivo della polizia, sono stati messi in atto per un periodo di tempo apprezzabile, in un mattino di luglio, in un parco pubblico in cui erano presenti molti bambini. Da come si sono svolti i fatti il Tribunale ha quindi correttamente desunto l'incapacità dell'indagato di contenere i propri impulsi sessuali, tanto da imporre il controllo cautelare dell'obbligo di presentazione alla p.g., per scongiurare il pericolo di recidiva.
 

Set porno nella palestra della scuola: sarebbero almeno due i video realizzati nei locali di un istituto veneto nella provincia di Padova! Sono entrati durante le vacanze estive, quando la scuola rimane quasi sempre deserta...



PADOVA - (VENETO) - Giravano #film #hard nella palestra della scuola. Il fatto è stato segnalato da alcuni studenti dell'istituto "Bernardi" di Padova al preside Roberto Turetta.  Nelle immagini si vedono una donna e un uomo tatuato mentre consumano un amplesso: il volto dei due protagonisti è irriconoscibile, ma il contesto non ha lasciato dubbi sia agli studenti, sia al preside che ha denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, che indagano per invasione di edificio. Gli "attori" a luci rosse sono, esterni alla scuola, nella cui palestra avrebbero girato 2 dei 26 filmini porno realizzati nella loro carriera. Matteo ed Ellen, questi i loro nomi, non si definiscono "professionisti" del settore ma "persone normali che non fingono". Insieme realizzano e vendono in rete i loro prodotti.  "La nostra scuola è totalmente estranea all'accaduto - ha spiegato il preside Turetta a Tgcom24. I video sono stati pubblicati 7-8 mesi fa, quindi in estate, tranne uno pubblicato 4 mesi fa, quindi a dicembre, cioè mentre non c'era nessuno. Chi ha girato quei video è entrato in palestra quando poteva agire con tranquillità, senza correre rischi. Probabilmente una copia delle chiavi è finita nelle mani sbagliate, per cui ho chiesto alla provincia di cambiarle". Il dirigente ha ricordato anche che "sono stati gli studenti a segnalare tutto. Vedendo quei video, si sono sentiti umiliati".
 
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