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mercoledì 29 ottobre 2014

I PORNO-RACCONTI DI LUCIA Z: "LE STRANE VOGLIE DEL DOTTORE" - Parte Seconda e Parte Terza

Lui si sedette tra le sue cosce e osservò senza una parola la sua vagina nuda offerta,le sue mani le presero il capo e il suo cazzo si appoggiò prepotentemente sulle labbra. Fu un attimo, le socchiuse e lui con una spinta decisa fu dentro.Era in piedi davanti a lei ed in quella posizione le si infilava fino in gola soffocandola quasi e si ritraeva fino a lasciarle in bocca solo la punta che lei leccava sempre più golosamente e freneticamente.Si era messa in testa che se l’avesse fatto godere così, se la sarebbe cavata solo con un pompino, in fondo,dopo i quaranta anni,una volta sarebbe stato abbastanza e si dedicò con tutte le sue capacità a quel lavoro di bocca che poteva salvarla.In quella posizione aveva le sue palle davanti agli occhi e ne sentiva nel naso l’aroma forte di maschio alla monta. Con la lingua leccava follemente la cappella, consapevole del fatto che la parte più sensibile del glande le strusciava sul palato e non poteva stimolarla per scatenare il suo piacere.”sei una gran succhiacazzi, lo sai?le disse all’improvviso dai continua cosìe contemporaneamente accentuò le spinte col bacino infilandoglielo fino in gola.Rossella,temendo che lui volesse interrompere quella cavalcata per scoparla, intensificò gli sforzi.La stanza era piena di rumori osceni, il risucchio della bocca, la sua respirazione sempre più affannosa, i gemiti soffocati di lui, dopo un tempo che a lei sembrò infinito lui si ritrasse lasciandole in bocca solo il glande che vibrando ritmicamente le riversò in bocca abbondanti schizzi di sperma.In quella innaturale posizione non riuscì ad ingoiarlo e lo tenne lì decisa a sputarlo, ma lui parve leggerle nel pensiero e le disseDevi bere tutto, tesoro...e si ritrasse completamente aiutandola a mettersi seduta ed osservandola mentre mandava giù in due sorsi tutto il suo seme,ancora caldo.Bene” pensò lei:me la sono cavata con poco, tutto sommato non è stato neanche male”, ma nel dire questo gettò uno sguardo al suo pene e lo trovò ancora solidamente eretto.Si soffermò a guardarlo, era bello e ben proporzionato, lucido di saliva e sperma e puntato dritto su di lei. Lui seguì la direzione del suo sguardo e le disse:Sdraiati ”,accompagnando la frase con una dolce ma decisa spinta della mano e si spogliò completamente,si pose in piedi tra le sue cosce appoggiando il cazzo sulla vulva, senza entrare.Lei lo guardava ormai in preda ad un vero delirio erotico, contorcendosi nel tentativo di prenderlo dentro e raggiungere l’orgasmo, ma lui si sottraeva con maestria.Perché?” gli chiese quasi in lacrime ...e lui: "Cosa vuoi, dimmelo”. Lo sai benissimo”, No, dimmelo, implorami e forse, lo avrai”.
Dammi il tuo cazzo, lo voglio, mettilo dentro!” esplose lei, lui con un ghigno sul viso, si impugnò il membro con un mano e dopo averlo appuntato alla sua vulva spalancata e colante sprofondò dentro con una unica violenta spinta ,poi solidamente piantato dentro di lei la guardava con un sorriso enigmatico. Iniziò subito a pomparla ritmicamente ritirando il membro fino all’ingresso della vagina e sprofondando poi con spinte decise e continue; dopo qualche minuto iniziò a parlarle:”Te la sfondo io, ti voglio fottere questa bella fica stretta. Te la sei depilata per me vero troia??”
Con uno sguardo intenso catturò i suoi occhi e lentamente estrasse il membro dalla vagina traboccante succhi e lo appuntò al buchetto posteriore.
No ti prego” implorò lei
non l’ho mai fatto”
Hai paura.....?
Veramente non me la sono mai sentita con nessuno” - Ogni donna deve essere aperta dappertutto, le sue vie devono essere percorse interamente” e così dicendo iniziò a spingere.
Rossella strinse i glutei e si ritrasse dicendo; Ti prego...
Lui si fermò e le disse:
Pensi di essere in condizione di chiedere qualcosa? Per adesso non mi va, ma sappi se voglio una cosa me la prendo” e,spostando la punta della sua verga appena più in su affondò nella fica spalancata.
Lei si rilassò, lui la guardò con aria di sfida e le disse di masturbarsi, cosa che lei fece prontamente, accarezzandosi il clitoride sempre più velocemente, ebbe la dolce sensazione di sentirsi penetrata doppiamente. Lui ansimando sempre più rumorosamente intensificò il ritmo della penetrazione con una cadenza forsennata fino all'orgasmo. Di dopo le rimase addosso per qualche minuto, respirando rumorosamente, appoggiato al suo seno che di tanto in tanto succhiava dapprima dolcemente poi con sempre maggiore voluttà.
Infine si rialzò, ma le disse di restare in quella posizione. Prese da un cassetto della sua scrivania una macchina fotografica digitale e le disse
Adesso farò delle foto”
No assolutamente no” disse lei con forza, ma lui la zittì
Basta! Mi hai rotto i coglioni!”
Non puoi rifiutare nulla capito!Comunque io non voglio fotografarti in viso, non ti riconoscerà nessuno.Ti fotografo la figa e il culo, primi piani, mi piace avere dei ricordi” e lei si distese pronta all’ubbidienza.
Lui continuava a scattare decine e decine di foto, primi piani ravvicinatissimi delle sue intimità, aprendola con le dita per esplorarla meglio, costringendola a infilarsi due e poi tre dita nella vagina capiente e lubrificata.
Dopo tanti scatti le disse di alzarsi e di andare alla scrivania. Inserì un CD nel Pc e le disse di guardarlo:”Sono le foto che ho fatto ad un’amica, guardatele con calma” ed iniziò la sequenza.”
Sul monitor iniziarono a scorrere delle immagini di sesso, ognuna per alcuni secondi, permettendole di studiarle bene.C’era una donna ripresa in tutte le possibili pose, con una mascherina sul viso che le lasciava libera solo la bocca, sempre occupata dal membro del dottore (ormai lo conosceva bene) in tutti i gradi di penetrazione, e innumerevoli immagini di abbondanti schizzi di sperma sulle labbra, lingua, volto, o colanti dagli angoli di quella bocca eternamente piena di cazzo.
E poi alternate ancora diverse immagini di penetrazioni in tante pose, in tutti i modi.
Un’immagine la rese presaga del suo destino, il culo della signora alla pecorina, in primo piano, incorniciato da una guepiere, reggicalze e calze di pizzo ricamato.

Autrice: LUCIA Z

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