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giovedì 5 settembre 2013

CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE - POESIE SULL'ARTE DEL POMPINO - BOCCHINO - BLOW JOB


CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE

Quelle femmine golose
 
As mulheres gulosas
     
Quelle femmine golose
che si succhiano un ghiacciolo
- dice un saggio che sa tutto -
sono donne con carenze
e lo succhiano pian piano,
pare succhino una verga,
e succhiandolo ben sanno
che all'istante si dissolve
nell'inganno del piacere
il ghiacciolo fuggitivo
come in mente si dissolve
quell'immaginario pene.
  As mulheres gulosas
que chupam picolé
- diz um sábio que sabe -
são mulheres carentes
e o chupam lentamente
qual se vara chupassem,
e ao chupá-lo já sabem
que presto se desfaz
na falácia do gozo
o picolé fuginte
como se esfaz na mente
o imaginário pênis.


Era un mattino di settembre
 
Era manhã de setembro
     
Era un mattino di settembre
e
lei mi baciava il membro

Aerei e nuvole passavano
cori neri rimbombavano
lei mi baciava il membro

Il mio tempo di ragazzo
il mio tempo ancor futuro
tutti insieme rifiorivano

Lei mi baciava il membro

Un uccellino cantava,
nel cuore dell'albero, nel cuor
della terra, di me, della morte

Morte e primavera in fiore
si disputavano l'acqua chiara
acqua che accresceva la sete

Lei mi baciava il membro

Tutto quello che ero stato
quanto mi era già negato
non aveva ormai più senso

Solo la rosa contratta
il tallo ardente, una fiamma
e quell'estasi nell'erba

Lei mi baciava il membro

Di tutti i baci era il più casto
in quella purezza spoglia
che é delle cose donate

Non era omaggio di schiava
avviluppata nell'ombra
ma regalo di regina

che diventava cosa mia
mi circolava nel sangue
e dolce e lento e vagante

come bacio di una santa
nel più divino trasporto
e in un fremito solenne

baciava baciava il membro

Pensando al resto degli uomini
che pena avevo di loro
prigionieri in questo mondo

Il mio impero si estendeva
a tutta la spiaggia deserta
e ad ogni senso all'erta

Lei mi baciava il membro

Il capitolo dell'essere
il mistero di esistere
la delusione d'amare

eran tutto onde silenti
spente su moli lontani
e una città si ergeva

radiosa di pietre rare
e di odi ormai placati

e sulla brezza il piacere
veniva a portarmi via
se prima non mi afflosciava
come un capello si alliscia

e mi scombussolava
in cerchi tutti concentrici
nella foschia dell'universo

Baciava il membro
baciava
e se ne moriva baciando
per rinascere a settembre
  Era manhã de setembro
e
ela me beijava o membro

Aviões e nuvens passavam
coros negros rebramiam
ela me beijava o membro

O meu tempo de menino
o meu tempo ainda futuro
cruzados floriam junto

Ela me beijava o membro

Um passarinho cantava,
bem dentro da árvore, dentro
da terra, de mim, da morte

Morte e primavera em rama
disputavam-se a água clara
água que dobrava a sede

Ela me beijando o membro

Tudo o que eu tivera sido
quanto me fora defeso
já não formava sentido

Somente rosa crispada
o talo ardente, uma flama
aquele êxtase na grama

Ela a me beijar o membro

Dos beijos era o mais casto
na pureza despojada
que é própria das coisas dadas

Nem era preito de escrava
enrodilhada na sombra
mas presente de rainha

tornando-se coisa minha
circulando-me no sangue
e doce e lento e erradio

como beijara uma santa
no mais divino transporte
e num solene arrepio

beijava beijava o membro

Pensando nos outros homens
eu tinha pena de todos
aprisionados no mundo

Meu império se estendia
por toda a praia deserta
e a cada sentido alerta

Ela me beijava o membro

O capítulo do ser
o mistério de existir
o desencontro de amar

eram tudo ondas caladas
morrendo num cais longínquo
e uma cidade se erguia

radiante de pedrarias
e de ódios apaziguados
e o espasmo vinha na brisa

para consigo furtar-me
se antes não me desfolhava
como um cabelo se alisa

e me tornava disperso
todo em circulos concêntricos
na fumaça do universo

Beijava o membro
beijava
e se morria beijando
a renascer em setembro


Carlos Drummond de Andrade
 

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